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Fare la birra in casa: ecco cosa serve e quanto si risparmia

fare la birra in casa

Come il vino, anche la birra può essere fatta in casa. E’ una passione per chi predilige la birra artigianale e vuole “sperimentare” nuovi gusti, assaporando aromi diversi, forti o delicati.

Il procedimento è molto meno complesso di quanto possa credersi e anche in Italia sta diffondendosi l’abitudine di produrre l’antica bevanda tra le mura domestiche.

Merito soprattutto della diffusione dei kit per la fermentazione della birra che, pur semplificando il processo evitando passaggi quali la macina e la cottura dell’orzo, la filtratura del mosto ottenuto e la sua bollitura con il luppolo, consentono di ottenere una bevanda naturale, senza coloranti e conservanti artificiali e dunque genuina, da sorseggiare e servire ai propri ospiti con orgoglio e grande soddisfazione.

Cosa serve per fare la birra in casa

Fermentatore: È un contenitore dove la fermentazione avrà luogo. Può essere realizzato in plastica o vetro e ha una capacità che varia solitamente da 5 a 6,5 galloni (circa 19-25 litri). Il fermentatore dovrebbe avere un coperchio che chiuda ermeticamente per evitare l’ingresso di contaminanti durante il processo di fermentazione.

Airlock e tappo: L’airlock è un piccolo dispositivo che si inserisce nel coperchio del fermentatore per consentire al gas prodotto durante la fermentazione di fuoriuscire, senza permettere all’aria esterna di entrare. Il tappo sigilla l’apertura dell’airlock e del fermentatore.

Rubinetto: Alcuni fermentatori sono dotati di un rubinetto che permette di prelevare campioni di birra o travasarla senza dover aprire il coperchio.

Termometro: Un termometro adesivo o digitale è utile per monitorare la temperatura del mosto durante la fermentazione. La temperatura è un fattore critico nel processo di fermentazione e può influenzare il sapore finale della birra.

Igienizzante: Un detergente o disinfettante per la pulizia degli strumenti è essenziale per mantenere la birra priva di contaminanti indesiderati. Assicurati di pulire accuratamente tutti gli strumenti prima dell’uso.

Paletta o mestolo: Ti servirà per mescolare gli ingredienti durante la preparazione del mosto.

Termometro per mosto: Un termometro specifico per il mosto ti aiuterà a verificare la temperatura del mosto durante il processo di raffreddamento e prima di aggiungere il lievito.

Canna di travaso: Questo strumento serve a trasferire il mosto dal pentolone di bollitura al fermentatore, evitando di prendere il sedimento sul fondo del pentolone.

Sacchetto di cotone o filtro per luppolo: Utilizzato durante il processo di bollitura per contenere i fiori di luppolo e facilitarne la rimozione dopo la bollitura.

Istruzioni: Un kit di fermentazione dovrebbe includere istruzioni dettagliate su come utilizzare gli strumenti e il processo di fermentazione.

Quanto costa il kit?

I kit per la birra presenti sul mercato vanno dal più economico con un solo fermentatore e quelli completi di tutto l’occorrente, compresi malto luppolato, bottiglie, bidone aggiuntivo per il travaso e tappatrice a leve.

Questi strumenti evitano i passaggi più complicati della produzione della birra grazie soprattutto ai malti pronti: con essi è sufficiente aggiungere al composto dell’acqua calda e, se richiesto dal tipo di malto, zucchero e lasciarlo bollire per cinque minuti. Trascorso questo breve lasso di tempo, una volta raffreddato il composto, si aggiungono i lieviti e lo si lascia fermentare, per poi procedere con l’imbottigliamento. Decorsi poi i canonici trenta giorni di maturazione in bottiglia, il procedimento è concluso e la birra è pronta da bere.

Un kit di fermentazione completo è, in genere, costituito da: fermentatore chiuso con tappo ermetico, prodotto sterilizzante (metabisolfito, di solito), gorgogliatore, rubinetto, termometro adesivo a cristalli liquidi, cilindro da test, densimetro per birra, dosatore per lo zucchero, tappatore standard, sterilizzatore per bottiglie, manuale per fare la birra e confezione di malto luppolato a scelta (completo di lievito secco) secondo il tipo di birra preferito (Lager, Pilsner, English Beer, Irish Stout, Weiss, ecc.).

Spesso poi è possibile trovare sul mercato kit completi di un secondo fermentatore (il modello più “gettonato” tra gli appassionati di birra fatta in casa), una confezione di 24 bottiglie ed una da 100 tappi a corona.

Un kit completo per la fermentazione come quest’ultimo, dalla capacità di 23 litri, è acquistabile oggi ad un prezzo medio che va da 120 euro, se i fermentatori sono in plastica, ai 380 euro (il modello in acciaio inox più completo ed elegante). Un kit di materie prime (malto, luppolo e lievito secco) per la produzione di 23 litri, venduto separatamente, può acquistarsi in Rete ad un prezzo che va, in media, dai 27 ai 35 euro.

kit birra per fermentazione

Conviene quindi fare la birra in casa?

Ipotizzando un consumo medio giornaliero di birra pari a 0,5 litri, l’acquisto di un kit “completo” da 120 euro e di 7 kit aggiuntivi di materie prime necessarie per la produzione annua a 27 euro cadauno, sembrerebbe che la “birra fai da te” convenga anche dal punto di vista economico.

Il kit completo e le 7 confezioni separate (184 litri in tutto) garantiscono infatti il fabbisogno di 368 giorni al costo complessivo di 310 euro circa, somma alla quale vanno aggiunti i consumi domestici relativi ad acqua, energia elettrica e combustibile (secondo le tabelle Istat) ottenendo così un totale di circa 350 euro. Mezzo litro di birra “domestica”, di conseguenza, costerebbe, già il primo anno, circa 0,95 euro: una somma poco più alta di una birra industriale e molto più contenuta di una artigianale disponibile al supermercato.


Risorse utili e gratis:

Arianna De Teresi

Arianna De Teresi è una creativa scrittrice specializzata in ricette antispreco, ispirando i lettori con soluzioni culinarie innovative e sostenibili. La passione di Arianna per la cucina si riflette nei suoi articoli, che offrono consigli pratici per ridurre gli sprechi alimentari e preparare piatti deliziosi con un approccio consapevole. Aspirante giornalista, Arianna unisce la sua creatività nella scrittura alla sua passione per il cibo, contribuendo a sensibilizzare sulle questioni legate al consumo responsabile. Appassionata viaggiatrice, Arianna abbraccia uno stile di viaggio sostenibile e a basso impatto ambientale, esplorando il mondo con attenzione all’ecologia e alla frugalità. Questa prospettiva eco-consapevole si riflette nel suo impegno per condividere consigli e suggerimenti per viaggiare in modo economico e rispettoso dell’ambiente.