Cibi scaduti: cosa mangiare e cosa evitare dopo la data di scadenza

 

 

Nelle case degli italiani, ed in generale nel mondo occidentale, spesso si assiste a uno spreco di cibo veramente allarmante: molte persone infatti comprano più alimenti del necessario, e finiscono per buttarli quando si ritrovano oltre la loro data di scadenza senza averli consumati.

Ma davvero un cibo diventa improvvisamente velenoso quando si passa una certa data?

Sebbene ciò sia certamente vero per alcuni prodotti freschi, non lo è in generale; molti alimenti, per lo più secchi, riportano infatti la dicitura “Da consumare preferibilmente entro il…”, dove la parola chiave è “preferibilmente”.

In questi casi, dunque, l’alimento non diventa tossico dopo la scadenza, ma si limita a perdere alcune delle sue caratteristiche organolettiche o nutritive. Sarà, dunque, assolutamente sicuro per il consumo.

 
Attenzione ai prodotti freschi

In generale, i prodotti a cui bisogna fare maggiore attenzione sono i prodotti freschi come salumi o latticini: in questo caso, dunque, una incorretta conservazione può fare sì che vadano a male anche prima della loro scadenza, e dunque bisogna fare attenzione al sapore e all’odore, che non devono essere in nessun caso compromessi.

Ci sono delle eccezioni: i formaggi a pasta dura o stagionati, come il grana o l’emmenthal, possono essere consumati anche quando inizia ad apparire un pò di muffa: sarà sufficiente tagliarla via con un coltello, e consumare esclusivamente la parte interna.

Questo non vale invece per i formaggi molli o freschi: quando compare la muffa, vanno assolutamente gettati via. Anche il latte e lo yogurt possono essere consumati dopo la data di scadenza, sempre assicurandosi che il sapore e l’odore siano normali.

Tra gli altri cibi che possono essere consumati anche oltre la data di scadenza troviamo le uova: infatti in questo caso il modo migliore per sapere se sono ancora buone è immergerle in acqua; se vanno a fondo possono essere mangiate, mentre se galleggiano sono da buttare via.

Anche la maggior parte degli alimenti secchi, come pasta, pane, biscotti, patatine e cioccolato possono essere mangiati ben oltre la data di scadenza: bisogna però fare una distinzione tra gli alimenti chiusi e sigillati e quelli già aperti. Mentre nel primo caso non ci sono generalmente problemi, infatti, nel caso di confezioni già aperte bisogna assicurarsi che non ci siano vermi o farfalline.

La data di scadenza può essere considerata indicativa anche per quanto riguarda i surgelati: la conservazione in freezer impedisce infatti lo sviluppo di batteri nocivi, anche se il freddo può far diminuire la qualità di carni e verdure, provocando quelle che possono essere definite “ustioni da freddo”.

Nel caso di frutta e verdura fresca, invece, vale principalmente il buonsenso in quanto la scadenza non è particolarmente indicativa, e nel caso di frutta e verdura acquistata sfusa non è generalmente indicata. Evitate di mangiare i frutti o le verdure che saranno palesemente marci o ammuffiti. Pensate ad esempio che, se conservate al fresco e al riparo dalla luce, patate, mele e cipolle possono durare anche per un intero inverno.

 
Per saperne di più:

– Chiarimenti sulle etichette dei prodotti e relative scadenze

– La direttiva Europea sulle diciture “Da consumarsi entro” / “Da consumarsi preferibilmente entro”

– Lo spreco alimentare: numeri e percentuali del cibo che ogni giorno finisce tra i rifiuti.

 
 

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