Home Risparmio Ufficio

Domicilio Digitale per i Privati: cos’è e come si attiva?

Quello che devi sapere sul Domicilio Digitale per i Privati

In Italia ormai da qualche anno è stato avviato un processo di digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti, finalizzato alla riduzione dei passaggi burocratici e al rendere quindi più semplice la vita dei cittadini.
Con questo preciso obiettivo è stato introdotto nel nostro Paese il cosiddetto “domicilio digitale”, ovvero un indirizzo virtuale presso il quale la Pubblica Amministrazione può inviare comunicazioni ufficiali, notificazioni e atti con validità legale.
Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Domicilio digitale privati: come funziona

Potremmo descrivere il domicilio digitale come un “luogo digitale” attivabile dopo aver aperto un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) o, in alternativa, un Recapito Certificato Qualificato (SERCQ), come previsto dal Regolamento europeo eIDAS. La SERCQ ad oggi non è ancora disponibile in Italia, per cui l’unico strumento di cui possono usufruire i cittadini è la PEC.

Il domicilio digitale sostituisce a tutti gli effetti il domicilio fisico, infatti permette alle persone di essere raggiungibili dalla Pubblica Amministrazione (PA), indipendentemente dalla propria locazione: di conseguenza tutte le comunicazioni della PA (es. avvisi di giacenza, multe) non vengono più recapitate al domicilio fisico tramite posta tradizionale ma attraverso la Posta Elettronica Certificata. Inoltre, tutti i messaggi scambiati con questa modalità hanno pieno valore legale, al pari di quelli trasmessi attraverso la raccomandata con ricevuta di ritorno.

A poter eleggere il proprio domicilio digitale tramite iscrizione nell’elenco INAD (Indice Nazionale dei Domicili digitali) sono:
1. le persone fisiche che hanno compiuto 18 anni e hanno la capacità di agire;
2. gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel registro delle imprese e, quindi, all’iscrizione del proprio domicilio digitale negli elenchi di cui agli articoli 6-bis (INI-PEC) o 6-ter (IPA) del CAD.

Vantaggi del domicilio digitale privati

Il domicilio digitale porta con sé diversi vantaggi, che potremmo riassumere come segue:
risparmio di tempo, perché consente di evitare la fila agli sportelli;
risparmio di carta, in quanto tutti i documenti vengono conservati digitalmente e non richiedono la presenza di archivi fisici;
risparmio dei costi (si paga solo una volta all’anno e non per ogni invio);
certezza di invio delle notifiche della PA nei tempi stabiliti, senza rischio di ritardi che possano invalidare atti importanti;
conservazione sicura delle pratiche, che così non andrebbero perse.

Come si attiva il domicilio digitale privati?

Per eleggere il proprio domicilio digitale bisogna innanzitutto aprire una PEC. Esistono diversi portali online, come www.domiciliodigitale.com, che consentono l’attivazione del domicilio digitale in modo semplice e veloce, non solo per i privati cittadini ma anche per i professionisti.
Dopo essere entrati in possesso di un proprio indirizzo PEC, i cittadini lo devono comunicare al Comune di residenza. Sarà poi il Comune a trasmettere la PEC all’ANPR – Anagrafe Nazionale Popolazione Residente. L’indirizzo PEC comunicato diventa così di pubblico dominio e tutte le Pubbliche Amministrazioni possono prenderne visione.

Il domicilio digitale è obbligatorio?

Il domicilio digitale al momento non è obbligatorio per i privati. Lo è invece per la Pubblica Amministrazione, i liberi professionisti, le nuove società e società già costituite, le partite IVA e le ditte individuali (compresi gli artigiani)

Inoltre, dal 1° ottobre 2020 è stato rafforzato l’obbligo per imprese e professionisti, per i quali sono previste sanzioni amministrative severe nel caso in cui non venga comunicato il proprio indirizzo di posta presso il Registro delle imprese o l’Ordine e/o Collegio di appartenenza.

Sebbene non sia ancora obbligatorio per i cittadini, il possesso di una proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata PEC è comunque molto consigliato: è infatti indispensabile in diverse situazioni, ad esempio per la partecipazione a bandi e concorsi pubblici, la gestione dei rapporti con la PA, la disdetta di abbonamenti e contratti e per ricevere e visualizzare le fatture elettroniche.