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Djokovic cade e Sinner riesce nell’impresa: la semifinale rimarrà nella storia

Sinner, Sinner, Sinner: Il primo grande risultato per l’Italia se non per il mondo tutto è arrivato nel 2024. Jannik Sinner, la promessa altoatesina del tennis mondiale, raggiunge la sua prima finale Slam sconfiggendo Djokovic agli Austraian Open, ovvero il torneo dove il Serbo non ha fatto altro che dominare nel corso degli ultimi dieci anni. Questa è la terza partita vinta in due mesi contro il numero 1 del mondo, con altri vittorie ottenute alle ATP Finals di Torino e in Seminifale a Malaga per la coppa Davis; nel corso del 2024 di certo l’altoatesino non farà altro che continuare a fare capolino tra le scommesse tennis su Betfair con i suoi risultati assurdi.

A sorprendere ancor di più è stata la prestazione di Novak, che lascia l’Australia con zero, ZERO, palle break concesse da Sinner; un risultato che agli addetti ai lavori farà destare una notevole sorpresa visto che è successo soltanto un’altra volta in un match legato al circuito dello Slam.

L’inizio della partita.

Innanzitutto bisogna dirlo: Sinner è partito fortissimo, con un parziale di 12 punti a 2 e un break che lo ha portato al 3-0. Oltre alla ottima prestazione dell’altoatesino bisogna sottolineare quella un po’ sottotono del serbo, che nel giro di mezz’ora colleziona ben 10 errori gratuiti (non è da lui). Nel frattempo si instaura il gioco del giocatore di Sexten, con diagonali perfette e anticipi su ogni palla che fiaccano ulteriormente il gioco di Novak. Il giocatore di Belgrado, inoltre, continua a fare molta fatica a trovare continuità dal fondo, mentre Sinner riesce a coprire in maniera sostanzialmente perfetta il campo.

Questa prestazione assolutamente fuori norma porta al 2 set a 0 in semifinale contro Nole nel giro di un ora e un quarto, un risultato già notevole in caso di giocatori normali ma veramente incredibile se pensiamo al fatto che Djokovic è un 24 volte finalista dello Slam. Storicamente ci sono soltanto due altre partite che il serbo ha iniziato peggio, ma erano una giocata 20 anni fa contro Marat Safin e una giocata 4 anni fa contro Nadal, altra leggenda incontrastata della racchetta.

Ripartenze e resistenza

Il colpo di reni c’è stato da parte di Djokovic, inutile negarlo; dopo i primi pessimi novanta minuti il match ritorna a essere equilibrato con colpi più efficaci e incisivi e “Djoker” sembra improvvisamente “ricordarsi come si fa”. Fino al 5-5 si procede on serve ma poi uno stop derivanti da uno spettatori con un malore fa fermare la partita per una decina di minuti. La ripartenza è bruciante, con Sinner che si riprende da un suo errore precedente e riesce ad arrivare al Tiebreak, quest’ultimo sbagliato da Djoko tirando in rete il suo match point. Plausibilmente è stata colpa della tensione altissima.

Dopo un toilet break, Sinner si ritrova col rischio di ritrovarsi a vivere una partita speculare ai quarti di finale degli US Open 2022 contro Alcaraz ma niente sembra poterlo fermare. Qui sale agli occhi del pubblico tutta l’incredibile forza mentale del giocatore altoatesino, che fa 4 break nei primi due turni di battuta dello sfidante. Di queste ne basta una, la quarta, per fermare una leggenda.

Dopo 33 vittorie di fila, Djokovic perde a Melbourne e non è in finale agli Australian Open; le quote tennis smettono di impazzire e tutto tace. Sinner è pronto per la sua sfida più grande.