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Recupero dell’oro da materiale elettrico e informatico

Recupero dell'oro da materiale elettrico e informatico

L’estrazione dell’oro da materiale elettrico e informatico può essere un’attività redditizia, ma richiede una conoscenza approfondita delle tecniche e dei processi coinvolti. Avevamo già visto che è possibile estrarre oro dai componenti dei cellulari, questa volta approfondiamo il tema dell’oro nei computer e schede dei pc.

Come recuperare l’oro da materiale elettronico e informatico

Il recupero dell’oro da materiale elettronico può avvenire attraverso varie tecniche, a seconda del tipo di apparecchiatura da cui si intende estrarre il prezioso metallo. Una delle tecniche più comuni è l’utilizzo dell’estrazione chimica, in cui gli elementi elettronici vengono sottoposti a un processo di dissoluzione selettiva che permette di isolare l’oro dai materiali circostanti.

Un’altra tecnica utilizzata è l’estrazione termica, che sfrutta il calore per separare l’oro dal materiale di scarto. Questo processo richiede macchinari appositi e un controllo rigoroso delle temperature, ma può essere molto efficace nel recuperare quantità significative di oro.

Un metodo alternativo per il recupero dell’oro da dai pc e altri materiali elettronici è l’utilizzo della cianurazione. Questa tecnica prevede l’uso di una soluzione di cianuro per sciogliere l’oro presente nei componenti elettronici. Una volta che l’oro è stato sciolto, può essere separato dalla soluzione e successivamente raffinato per ottenere un prodotto di alta purezza.

Oltre alle tecniche di estrazione chimica e termica, esistono anche metodi meccanici. Uno di questi è l’utilizzo di macchine a flusso d’aria, che sfruttano la differenza di peso tra l’oro e gli altri materiali per separarli. Questo processo, chiamato separazione gravimetrica, può essere utilizzato per recuperare l’oro da schede elettroniche, circuiti stampati e altri componenti.

È un’operazione che richiede competenze specifiche e attrezzature specializzate. E’ fondamentale adottare pratiche di recupero sostenibili e rispettose dell’ambiente, per evitare l’inquinamento e minimizzare gli impatti negativi sull’ecosistema.

Le tecniche di recupero dell’oro da componenti elettronici

Nei componenti elettronici, l’oro può essere presente in diverse forme, come contatti, circuiti integrati e chip. Per recuperare l’oro da questi componenti, è necessario smontarli e separare le parti che contengono il metallo prezioso. Questo può essere un processo laborioso e richiede competenze tecniche specifiche.

Una volta separati i componenti elettronici che contengono oro, è possibile procedere con le tecniche di estrazione precedentemente menzionate. L’estrazione chimica è spesso utilizzata per recuperare l’oro dai contatti e dai circuiti integrati, mentre l’estrazione termica può essere impiegata per il recupero dell’oro da chip e altri componenti più complessi.

Ma quali sono le ragioni che spingono le persone a dedicarsi al recupero dell’oro da componenti elettronici? Primo motivo: l’oro è un metallo prezioso che ha un alto valore sul mercato. Recuperarlo da componenti elettronici dismessi può essere un modo per ottenere un guadagno economico. Il recupero dell’oro da componenti elettronici contribuisce anche alla riduzione dell’impatto ambientale. Riciclare l’oro presente in questi componenti evita l’estrazione di nuove risorse, riducendo così la necessità di attività minerarie dannose per l’ambiente.

Ma come avviene esattamente il processo di recupero dell’oro da componenti elettronici? Una volta ottenute le parti che contengono l’oro, è possibile procedere con l’estrazione del metallo prezioso. L’estrazione chimica è una delle tecniche più comuni utilizzate per questo scopo. Consiste nell’utilizzare sostanze chimiche, come acidi o soluzioni alcaline, per sciogliere l’oro dalle parti che lo contengono. Successivamente, l’oro può essere separato dalla soluzione chimica attraverso processi di filtrazione o precipitazione.

Diversa è l’estrazione termica che prevede l’utilizzo di alte temperature per separare l’oro dalle altre sostanze presenti nei componenti. I chip e altri componenti più complessi possono essere sottoposti a un processo di fusione, in cui l’oro si separa dagli altri materiali e può essere recuperato.

È fondamentale adottare precauzioni per garantire la sicurezza durante il processo, poiché alcune delle sostanze chimiche utilizzate possono essere pericolose per la salute.

Come massimizzare il ricavo dal recupero dell’oro da materiale elettronico e informatico

Per massimizzare il ricavo dal recupero dell’oro da materiale elettronico e informatico, è importante adottare alcune strategie. Innanzitutto, è fondamentale raccogliere una quantità significativa di materiale da trattare, in modo da poter sfruttare al massimo le operazioni di estrazione. Questo può avvenire attraverso la raccolta di rifiuti elettronici presso centri di riciclo o tramite accordi con aziende e istituzioni che gestiscono grandi quantità di dispositivi tecnologici.

I materiali e componenti dei PC e Notebook che contengono oro:

  • Contatti dei circuiti stampati: Le schede madri, le schede di memoria (RAM), le schede grafiche e altre schede elettroniche all’interno del computer hanno spesso contatti placcati in oro per garantire una connettività elettrica affidabile.
  • Connettori e slot: I connettori delle schede di espansione, come le porte PCI, le porte PCIe e i connettori di memorie, possono contenere rivestimenti dorati per migliorare la conduttività e prevenire l’ossidazione.
  • Piedinature dei processori: anche i processori potrebbero contenere piccole quantità di oro nelle loro piedinature, dove vengono collegate alla scheda madre.
  • Componenti passivi: alcuni componenti elettronici passivi come i condensatori e i chip di memoria possono avere tracce di oro nei loro contatti.
  • Pallini di saldatura: in alcuni casi, le leghe di saldatura utilizzate per collegare i componenti potrebbero contenere una piccola quantità di oro.


“Nei dispositivi elettronici, l’oro si nasconde come un tesoro nascosto. Recuperarlo non solo valorizza i rifiuti, ma apre una via per ricchezze nascoste nel mondo digitale.”